Corbara è un comune della provincia di Salerno di 2.535 abitanti, il cui territorio, nel corso degli anni, si è sviluppato attorno al centro storico, denominato “Borgo Sala”. Tale rione si compone di un agglomerato di abitazioni raggiungibili attraverso scalini e vicoli stretti e caratteristici. La “Sala”, così viene chiamata dai Corbaresi, è il vero cuore del paese. Per le sue caratteristiche architettoniche, non è possibile circolare con automobili all’interno del borgo, questo aspetto reca indubbiamente disagi importanti agli abitanti, oltre a tenere nascosto il paesaggio caratteristico. Tuttavia, le difficoltà di accesso alla “Sala”, paradossalmente, la preservano e la rendono un piccolo gioiello facendola sembrare lo scenario dei racconti degli antenati. Si tratta di un borgo molto caratteristico che cattura l’occhio del turista e porta a passeggiate in vicoli inediti e caratteristici.

Oltre al centro storico di Corbara meritano di essere visitate le Chiese di San Bartolomeo, di San Giuseppe e di Sant’Erasmo, dove sono custodite due tele di Luca Giordano, esponente della pittura seicentesca napoletana.

Una particolare visita da effettuare, per chi si ritrova a Corbara nel periodo estivo, è sicuramente da riservare alle tante produzioni di Corbarino, che viene coltivato nel cuore dell’estate senza essere mai annaffiato. Le sue qualità sono dovute alle caratteristiche del territorio: il Corbarino si coltiva in terrazzamenti strappati alla collina dove il terreno regala alla pianta molti minerali importanti. Si tratta di un lavoro faticoso, fatto dai contadini del posto a mano, ma proprio questo aspetto tradizionale, le caratteristiche del luogo e le proprietà dei terreni di Corbara rendono il pomodoro unico al mondo.

Corbara si estende ai piedi del Monte di Chiunzi sul versante nord dei Monti Lattari ai limiti della piana delimitata dal complesso vulcanico Monte Somma-Vesuvio e dal mare. L’aspetto vegetazionale della zona risente di questa posizione per cui c’è, soprattutto nella parte alta del paese, la forte presenza di boschi dove tra castagni secolari e alberi da legna si aprono numerosi terrazzi meno estesi di quelli costieri e destinati alla coltivazione delle viti e di un tipico pomodorino, chiamato “corbarino”, dalla forma piccola e allungata, conservato a grappolo per tutto il periodo invernale nelle cantine e nelle cucine delle case della zona.