Comune di Piano di Sorrento
Storia e tradizioni
Piano di Sorrento, situato nella parte centrale della penisola sorrentina, è un comune di 13.140 abitanti della provincia di Napoli con una superficie di 7,34 chilometri quadrati a 96 metri sopra il livello del mare. Si tratta di una cittadina vivace che miscela, con maestria, la propria identità marittima a quella rurale e a quella di attivo centro commerciale della penisola; la sua bassa collina è attraversata da stradine strette, costeggiate da alti muri che chiudono antichi agrumeti. Fiore all’occhiello del paese è il borgo di Marina di Cassano, nascosto da pareti di tufo a picco sul mare, vicino alla spiaggia sabbiosa e cuore della tradizione marinara del luogo.
L’uomo è presente in questo territorio fin dalla preistoria, a testimoniare questo ancestrale connubio vi è la presenza di tre grotte: La Porta, Mezzogiorno ed Erica, scoperte negli anni cinquanta e sessanta nella zona collinare del comune. In esse furono ritrovati elementi risalenti al Paleolitico Superiore ed al Mesolitico. Ma di gran lunga più importante è il rinvenimento dei resti di un villaggio e di una necropoli nei pressi della sorgente S. Massimo.
A partire dal VII secolo a.C. giunsero prima i Greci e poi i Sanniti, e poi, come il resto della penisola sorrentina, anche la Planities romana fece parte del municipio di Sorrento. La storia di Piano è, da quel momento, indistinguibile da quella di Sorrento, e caratterizzata, se si vuole, da ripetuto, ostinato anelito di rivolta nei confronti della sudditanza sorrentina e tuttavia, a ben vedere, anche d’amore verso il più famoso capoluogo.
Risale al 1308 una prima richiesta formale dei cittadini del Piano di staccarsi da Sorrento; la risposta non fu positiva. Nel 1491 il Piano (che all’epoca comprendeva anche Meta e Sant’Agnello), con i Capitoli di Re Ferrante d’Aragona, ottenne un sindaco e quattro eletti fra i rappresentanti dell’Universitas di Sorrento. Nel 1542, all’epoca del viceré don Pedro di Toledo, gli eletti passarono a cinque, ma soprattutto ottenne 24 consiglieri che ebbero potestà di riunirsi autonomamente come Universitas del Piano presso la Chiesa di San Michele.
Questa lunga ricerca di autonomia e di libertà si concluse l’8 gennaio 1808, quando con decreto n.71 di Giuseppe Bonaparte, Piano fu proclamato Comune autonomo e dal 1863 assunse il nome di Piano di Sorrento. Durante il fascismo il comune di Sorrento riunificò sotto di sé anche i Comuni di Piano, di Meta e di Sant’Agnello. Nel 1946, infine, i comuni riottennero di nuovo la separazione, con il ripristino dei confini originari.
Piazza Cota – 80063 Piano di Sorrento (NA)
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